Il nostro albergo deve il nome all’antico pozzo, un luogo racchiuso da un alone di mistero e leggenda che oggi vogliamo condividere con noi. Si dice, infatti, che questo fosse il luogo dove venivano appese le vergini per punire la loro opposizione allo “Ius primae noctis”. Ma in cosa consisteva questa tradizione medievale? Cerchiamo di scoprirlo insieme.
Con il nome di ius primae noctis viene indicata un particolare diritto del signore feudale. Esso poteva, in occasione del matrimonio di un proprio servo della gleba, trascorrere la prima notte di nozze con la moglie del servo. Gli storici sono piuttosto restii ad accettare la verità di questa usanza dal momento che non se ne trovano tracce ufficiali nella storiografia europea.
Molti considerano però la volontà di mettere a tacere una simile usanza, soprattutto da parte dell’elite ecclesiastica. Lo ius primae noctis, se confermato, metterebbe in secondo piano l’autorità religiosa (matrimonio) rispetto al potere del signore feudale sui propri servi. Molti storici riconoscono la completa sottomissione dei servi al padrone ed accettano il fatto che anche il matrimonio dovesse venire, in qualche maniera, accettato e autorizzato dal padrone. Sono in molti ad ipotizzare anche una forma di indennizzo al padrone ma la riconducono ad una componente economica.
Insomma, il diritto di passare la prima notte con la moglie dei propri servi, sembra legato più alla leggenda che alla realtà. Ciò ha permesso che in molti luoghi si sviluppassero vere e propri racconti sospesi nel mistero in merito a questo ipotetico diritto. Ad esempio il piccolo borgo di Montalto Ligure pare sia diventato il rifugio di due giovani sposi in fuga dallo ius primae noctis che il conte Oberto di Ventimiglia pretendeva di esercitare sulla loro neonata famiglia.
Ebbene anche il nostro pozzo è legato a questa leggenda. Pare, infatti, che qui venissero punite le giovani vergini che non acconsentivano a sottostare all’obbligo di concedersi al proprio padrone. La loro punizione era terribile: leggenda vuole che venissero appese nel pozzo per scontare, in questo modo, la loro mancata obbedienza alla legge.
Di racconti come questi ce ne sono in molti borghi d’Italia: probabilmente non sapremo mai se essi rispondano a verità ma quello che è certo è che continuano ad alimentare un’atmosfera suggestiva e portano avanti una tradizione di racconti orali che è tipica della nostra cultura.